#75 - Intervista a Naomi Kelechi Di Meo, "into my blues"
Direzione Creativa: Valentino Chidiac "into my blues" è la prima raccolta di Naomi Kelechi Di Meo. Ecco come la stessa autrice descrive questa sua prima pubblicazione: "Mettiamo in chiaro un paio di cose per chi leggerà le pagine a venire. Non le definisco “poesie” perché l’ultima volta che ho studiato qualcosa inerente alla composizione di una poesia risale alle antologie delle scuole. Però, ne leggo tante. Diciamo che mi pia- ce scrive i miei pensieri, incastrarli da qualche parte per trovare un ordine in ciò che mi frulla nella testa. Non sono tanto fan dell’ordine in realtà, la mia camera e le urla di mia madre ne sono l’evidenza, eppure quando si tratta di ciò che provo esigo una linea verosimilmente chiara. È come se i miei testi fossero delle cartelle sul MacBook, con il compito di tenere i miei pensieri in ordine. Le lingue. Penso e sono circondata sempre da un botto di lingue, quindi anche le mie emozioni si manifestano diversamente in base alla lingua che utilizzo per veicolarle. No, non voglio fare l’hipster o l’edgy. Se oggi è in italiano bene, but if tomorrow is English so be it. Quindi troverete un po’ e un po’." L'autrice Naomi Kelechi Di Meo, classe 1999, nata a Bre- scia e cresciuta sulle colline moreniche che ab- bracciano il lago di Garda. Studia presso l’Università di Amsterdam il cor- so di Media and Information, dopo aver lasciato il corso di Scienze Politiche il primo anno. Dall’età di 12 anni inizia a coltivare una forte passione per la scrittura che terrà segreta fino al 2020, anno di svolta per via della pandemia. Inizia con testi brevi, che ancora oggi non riesce a definire poesie, fino a trovare interesse an- che nella composizione di articoli sia accademici e non, principalmente su argomenti che toccano la politica e le questioni sociali. Grazie al suo background multietnico, madre nigeriana e padre italo-argentino-etiope, è sem- pre riuscita a guardare al mondo con uno sguardo poliedrico che definisce essere “sempre in co- stante evoluzione”. Aspira ad intraprendere una carriera che si spo- si con la sua passione per la scrittura e i temi sociali, ammirando scrittori come Chimamanda Ngozi Adichie, Chinua Achebe, bell hooks, Wole Soyinka, Frantz Fanon, Léopold Sédal Senghor e William Wordsworth. Si definisce una attivista per necessità, e una scrittrice per amore. Da aprile 2021 è attiva socialmente con il suo profilo personale di Instagram ed è co-fondatrice del collettivo Art3, il quale si occupa di attivismo online e offline.