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Unica Radio Podcast

39 Episodes

5 minutes | 4 days ago
Associazione Zampe matte: la sterilizzazione
Pamela Caglieri è una volontaria dell’associazione Onlus Zampe matte. Un’associazione che ha un rifugio a Quartu, da circa otto anni. Lei, insieme alla presidente Antonella Zonca, e altre volontarie si occupa amorevolmente di accogliere i mici meno fortunati, curarli e trovare loro una casa accogliente L’associazione Zampe matte è nata grazie alla presidente Antonella Zonca, che da sempre si è battuta per risolvere il fenomeno del randagismo nel sud Sardegna. All’inizio Antonella aiutava diverse colonie di gatti e, con il passare degli anni, ha creato una vera e propria associazone. Antonella e le volontarie attuali sono arrivate ora ad accogliere 150 gatti nel loro rifugio e ad aiutarne altri in diverse colonie per un numero complessivo di circa 400 gatti. Vanno avanti con l’aiuto di privati e persone comuni che regalano loro cibo, coperte cuccie e tutto l’occorrente per poter gestire al meglio i loro pelosi. La sterilizzazione Pamela tratta un tema principale: l’importanza della sterilizzazione. Ovvero la rimozione totale o parziali degli organi riproduttivi. Sterilizzare gli animali è importante per molteplici aspettivi. Prima di tutto si possono prevenire le tante nascite di cuccioli, cercando di far fronte al fenomeno del randagismo, un fenomeno tanto diffuso soprattutto nel sud Italia. Inoltre sterilizzare gli animali previene l’insorgere di diverse malattie. Sia sugli animali di sesso maschile che femminile. I rischi che comporta la mancata sterilizzazione La sterilizzazione andrebbe possibilmente effettuata, per prevenire una lunga serie di situazioni, tra cui: Tumore della mammella nella femmina; Tumori dei testicoli nel maschio; Infezioni dell’utero; Marcatura del territorio con l’urina; Lotte territoriali e per l’accoppiamento con gli altri animali di casa o randagi; Fughe da casa per l’accoppiamento; Gravidanze indesiderate; Malattie infettive trasmesse con l’accoppiamento e le lotte; Aggressività da dominanza; Incidenti fuori casa. In ogni caso, l’aspetto più importante della sterilizzazione è senza dubbio la possibilità di contrastare il randagismo. Al momento, infatti, il numero dei cani e dei gatti randagi è davvero molto alto, nonostante il grande impegno dei canili e delle associazioni di volontari. Come gestire i gatti della proprio quartiere Tante persone, sostiene Pamela, nel loro piccolo cercano di occuparsi dei gatti della loro zona cercando anche di sterilizzarli. Altri invece danno loro soltanto da mangiare, uno sbaglio grosso perchè con la mancata sterilizzazione ci saranno tantissime nascite di cuccioli che quasi sempre non avranno una lunga vita in strada. Ogni gatta non sterilizzata può arrivare a partorire 8-9 gattini ogni sei mesi. Questo, con gli anni è diventato un grosso problema che ogni giorno i volontari cercano di risolvere con tutte le loro forze. Associazione Zampe matte: https://www.facebook.com/zampematteonlus/
4 minutes | 4 days ago
Associazione Zampe sarde: l’adozione di cani anziani
L’associazione Zampe sarde è nata nel 1998. Si occupa di salvare i cani randagi dalla strada e trovar loro una famiglia accogliente Flavia Carta, dal lontano 1998, si occupa di un rifugio a Ghilarza, in provincia di Oristano, in Sardegna.Ha dedicato e dedica tuttora ogni singolo momento della sua giornata ai suoi amati amici a quattro zampe. Flavia ha parlato di una tematica molto importante nel mondo delle adozioni: l’importanza di adottare non solo cuccioli, ma anche cani adulti e anziani. Molto spesso le persone scelgono per l’appunto l’adozione di un cucciolo, in quanto sono attirati dall’aspetto esteriore. Adottare un cucciolo, però molto spesso è molto più impegnativo rispetto a un cane già adulto. Ha bisogno di più attenzioni, di più insegnamenti e di più tempo. Il cane adulto o anziano molto spesso è già abituato al contatto umano, è già abituato alle passeggiate e a far fuori i propri bisogni. Un altro aspetto che preoccupa di più nell’adottare un cane anziano sono le spese veterinarie, perchè arrivati ad una certa età tutti gli esseri umani (persone o/e animali) hanno bisogno di più cure. Le soddisfazioni di adottare un cane adulto Un cane adulto, racconta Flavia, ti da la sua intera vita, vive in funzione di te e ti darà tutto l’amore possibile. Inizialmente sarà difficile abituarsi alla vita in famiglia, perchè la maggior parte dei cani hanno sempre vissuto in un box, senza avere un riscontro effettivo con la realtà. Tuttavia, dopo il primo inserimento, il cane sarà grato di esser stato adottato e di passare in famiglia gli ultimi anni della sua vita. Associazione Zampe sarde: https://zampesarde.it/
11 minutes | 4 days ago
Associazione Universal Miao: i gatti vanno tenuti in sicurezza
Universal Miao è un’associazione Onlus della Sardegna che si occupa di salvare gatti abbandonati e, una volta curati e sistemati, di trovar loro una famiglia che li possa adottare in un posto accogliente e sicuro Valentina Laconi è la presidente dell’associazione Universal Miao che da tempo si occupa amorevolmente di salvare i mici meno fortunati dalla strada, accorglierli nelle sue braccia a trovar loro una famiglia. Valentina ha parlato di un tema molto importante: gli animali (in particolare i gatti) vanno sempre tenuti in sicurezza. Bisogna infatti accertarsi che i gatti, una volta salvati dalla strada, possano trovare degli adottanti responsabili, in modo tale che non finiscano di nuovo in strada, o in situazioni pericolose. Prima dell’adozione, Valentina chiede di compilare un modulo alle future famiglie, per accertarsi che siano davvero interessate all’adozione di un micio. Gli adottanti devono quinsi sistemare la casa in sicurezza (ad esempio mettere una rete nei balconi, oppure posizionare delle recinzioni nei giardini) in modo tale che il gatto non possa scappare. Inoltre si affidano con l’obbligo di sterilizzazione per far fronte al randagismo. Un fenomeno purtroppo molto presente in gran parte del sud Italia. I gatti in sicurezza Tutt’oggi, spiega Valentina, i gatti non hanno gli stessi diritti dei cani. Sembrano animali selvatici e quindi liberi di girare liberamente in strada. Molto spesso però lasciare liberi i gatti, significa mettere in pericolo non sola la loro vita, ma anche quella degli altri. Ad esempio possono causare incidenti o possono andare a disturbare i vicini di casa. Ed è proprio per questo che spesso vengono avvelenati o ammazzati in modo orribile. Le esperienze di Valentina Valentina ha avuto diverse brutte esperienze ed è proprio per questo che prima di affidare un gatto in adozione, oltre al modulo, affettua in prima persona gli incontri preaffidi. Tali incontri consistono nell’andare a far visita nell’abitazione i futuri adottanti per parlare e capire quali sono le loro intenzioni. Certe volte gli adottanti possono dichiarare il falso ed è capitato diverse volte che i gatti sono precipitati dai balconi, alcuni sono morti e altri hanno riscontrato delle fratture molto dolorose. I gatti possono rimanere invalidi a vita, e le persone poi gli abbandonano perché troppo impegnativi e costosi. Proprio per questo Valentina, così come la maggior parte delle volontarie, prima di affidare un animale rispetta in modo dettagliato e scrupoloso questa semplice prassi adottiva. L’associazione Universla Miao effettua un primo colloquio telefonicamente in modo tale da avere una visione generale del futuro adottante. A volte le persone rinunciano da subito appena si parla della casa in sicurezza o della sterilizzazione/castrazione dell’animale. Altre volte invece risultano favorevoli a tutto ciò e si passa poi al vero e proprio incontro conoscitivo. Spiega infine Valentina che rispetto alla Sardegna, al centro e nord Italia sono molto più propensi e preparati nel rispettare queste semplice regole. Associazione Onlus Universal Miao: https://www.facebook.com/Universalmiao/  
18 minutes | 6 days ago
Proposte e consigli per una Regione attenta all’ambiente
Unica Radio, in collaborazione con Street Art Sardinia intervista l’Assessore della Difesa Dell’Ambiente Gianni Lampis. Classe 88, laureato in Scienze dei Servizi Giuridici, è uno dei più giovani ad aver raggiunto un incarico istituzionale in Sardegna. Giovani sardi in azione: intervista all’assessore della difesa dell’ambiente Rappresentante degli studenti, vice sindaco di Arbus, Consigliere regionale e attualmente Assessore Regionale. Gianni Lampis ci racconta quando è nata la volontà e la convinzione di volersi mettere in gioco per la propria terra e i propri concittadini, gli ostacoli e le difficoltà maggiori che ha dovuto affrontare durante il suo percorso. Nell’intervista ha condiviso con noi il suo punto di vista su varie tematiche ambientali quali l’emissione dei gas serra e riscaldamento globale, esponendoci l’operato e i progetti che riguardano la nostra regione. Ha messo in chiaro, inoltre, la propria idea e quella del Governo Solinas in merito alla possibilità che la Sardegna rientri tra le possibili zone di stoccaggio per lo smaltimento dei rifiuti nucleari, tematica attualmente calda. Forte dell’dea che i cambiamenti partano dal singolo, si impegna cercando di invogliare i giovani a far valere le proprie idee. Il compito spetta quindi non solo alle Istituzioni, che devono mettere i ragazzi nella condizione di potersi riunire in appositi spazi e organizzazioni, ma sono loro stessi che devono mettersi in gioco, di propria spontanea volontà e creare le occasioni di confronto e dialogo nel caso in cui queste ultime dovessero non essere sufficienti o essere assenti. Questo, come consiglia l’Assessore, non solo come crescita personale ma per poter far crescere anche la propria terra. Il futuro è in mano ai giovani e non si può far finta che ciò che accade nel mondo non ci riguardi direttamente. Così, l’Assessore, consiglia dove e come poter intraprendere un percorso personale e istituzionale simile al suo.
8 minutes | 11 days ago
Art Backers: tra innovazione e arte, una passione
L’arte è indispensabile nella vita di chiunque. Senza arte la vita sarebbe troppo noiosa. Art Backers aiuta da circa 4 anni l’arte e chi la produce, gli artisti. Art Backers è una startup che divulga l’arte e aiuta chi la produce, gli artisti. Il fondatore, Andrea Concas, ha una forte passione: l’arte. Se la porta dietro da quando è bambino e attraverso una formazione e un ricco curriculum la porta avanti ogni giorno. La passione è diventata quindi un lavoro: Art Backers. Una startup che ha molte idee per il futuro e grazie all’innovazione riesce a promuovere l’arte.Parole come intelligenza artificiale fanno parte di questo percorso. Infatti, grazie alle tecnologie applicate all’arte si riesce a portare avanti il progetto di Art Backers. Ovvero, per esempio risolvere il problema dei falsi e quindi utilizzare un processo di verifica, o di indagare sull’autenticità delle opere artistiche.  L’obiettivo è che l’arte possa durare per sempre.I risultati sono tanti: per esempio le gallerie fisiche o la piattaforma.Con il Covid-19, tra arte e innovazione c’è stata un’accelerazione. Tutto grazie alla digitalizzazione: una nuova opportunità per gli artisti e l’arte.Come aspettative per il futuro, oltre a continuare a supportare gli artisti e l’arte, c’è quella di introdurre altre nazioni nel progetto.  L’arte ci accompagna da sempre, come ha accompagnato Andrea Concas fin da bambino. E la sua passione ha avuto la fortuna di realizzarsi in un lavoro. E se nella vita si riesce ad avverare le proprie passioni, specie in un lavoro, non si deve lavorare nemmeno un giorno.Perché, Andrea nella vita fa ciò che ama. È l’ambizione più grande. Fare ciò che ci piace. E quando la passione diventa un lavoro si realizza un sogno.Il sogno di Andrea è grazie al suo impegno vivo ogni giorno. L’arte fa parte della sua quotidianità e il suo obiettivo di farla durare per sempre è già realizzato. Grazie ad Art Backers ancora di più.
10 minutes | 14 days ago
Giovane coppia in viaggio per valorizzare la Sardegna
Gianluca Miscera e Cristine Contu, giovane coppia gallurese, con la voglia di esplorare insieme tutti i 377 Comuni della Sardegna, da Abbasanta a Zerfaliu Gianluca Miscera e Cristine Contu, una giovane coppia gallurese, con la voglia di esplorare insieme tutti i “377 Comuni della Sardegna“. Questo è il nome del loro progetto. In particolare hanno stimato circa otto anni per poterli visitare. Lo faranno seguendo un ordine alfabetico che va da Abbasanta a Zerfaliu. Durante il lockdown la giovane coppia ha pensato a qualcosa di costruttivo da fare per la propria terra, la Sardegna. Inoltre si sono chiesti perchè i sardi tendano a visitare altri luoghi, quando la nostra Isola presenta delle bellezze nascoste che meritano di essere visitate. “Abbiamo pensato a “377 comuni sardi” nel corso della quarantena- commentano Gianluca e Cristine-, dopo esserci posti alcune domande e capito quanto fosse importante conoscere la nostra terra d’origine. Ci impiegheremo circa otto anni, vivendo questa nostra iniziativa come un’opportunità. La prima tappa è stata Abbasanta”. “Fin da subito parenti ed amici ci hanno appoggiato- continuano-, una volta lanciato il progetto nelle pagine social abbiamo riscontrato un successo inaspettato. Infatti ad esempio su Facebook contiamo su 10000 follower, mentre su Instagram sono circa 6000“. In questo modo Gianluca e Cristine, nel loro piccolo, cercano di rilanciare il turismo in Sardegna ai tempi del Covid. Più avanti apriranno un portale dove parleranno delle loro escursioni, così da coinvolgere più persone che gli aiutino nel loro intento. “Uno dei nostri obiettivi è quello di incentivare il turismo in Sardegna- concludono-, per questo motivo apriremo un portale dove descriveremo le nostre escursioni. In aggiunta a questo, attualmente, prima di visitare ogni singolo comune, contattiamo via mail il sindaco e la Pro -Loco. Successivamente facciamo un post affinchè i nostri follower possano consigliarci cosa possiamo visitare di caratteristico”.
11 minutes | a month ago
Jiku: intervista a Roberto Marras, CEO della startup sarda
Jiku, startup made in Sardinia all’insegna del viaggio nello spaziotempo, offre un’interfaccia innovativa per il filtraggio di informazioni Roberto Marras ci racconta con entusiasmo la sua Jiku, una vera innovazione nel panorama delle startup. Questa piattaforma nasce da anni di esperienza in tanti campi diversi: comunicazione, design, gestione dati, fino ad arrivare alla meccanica quantistica. Un mix di settori variegato e unico nel suo genere, tutto dedicato al concetto di spaziotempo, come suggerisce il nome stesso. Jiku, infatti, è un termine giapponese che esprime in sole due sillabe il significato dell’unione fra spazio e tempo, ma è al contempo una parola accattivante dal carattere e dalle sonorità quasi sardi.  Questo strumento digitale consente ai suoi utenti di mappare le informazioni e filtrarle, fornendo agli eventi un background sia temporale che spaziale. Jiku non si limita semplicemente a riportare dati, ma li seleziona ponendosi i questiti “dove” e “quando”, in modo che le situazioni possano essere apprese e comprese. Una piattaforma all’avanguardia che opera in tantissimi campi diversi, dai dati analitici all’insegnamento scolastico; non a caso, ne esistono diverse versioni specifiche: JikuHealth, dedicato ai dati sanitari, JikuFinance, per ciò che riguarda il mondo dell’economia e tanti altri. Fiore all’occhiello della startup è senz’altro JikuSchool, il volto scolastico della mappatura di informazioni, che ha lo scopo di accompagnare gli studenti nell’apprendimento attraverso soluzioni infografiche. Darà spazio alla creatività del team e al background del settore digitale da cui Roberto Marras stesso proviene, investendo su un’estetica pop e d’effetto. JikuSchool verrà lanciata nel 2021.  La giovane impresa può contare su un grande gruppo di sviluppo tecnologico, in partnership con Abinsula e con l’ente Sardegna Ricerche, che da tempo sostiene le startup.  Ascolta l’intervista per saperne di più.
6 minutes | a month ago
Quality Find: la piattaforma per il settore agroalimentare
Quality Find è la prima piattaforma per permettere agli operatori del settore dell’agroalimentare di ​ qualità di fare rete tra loro e di raggiungere cittadini e turisti con un solo clic.   Si tratta di una servizio che aggrega produttori DOP, IGP, PAT, Bio, Presìdi SlowFood ed eccellenze della ristorazione. Per facilitare il contatto e l’informazione sulle loro produzioni agroalimentari.   L’Italia è il paese europeo con il maggior numero di prodotti certificati DOP e IGP. Quasi 300 al 2019, oltre 500 i vini DOCG, DOC, IGT. I Presìdi SlowFood sparsi in tutto il mondo sono oltre 500, di cui più di 300 nella penisola. I ​ prodotti agroalimentari tradizionali PAT​, le produzioni tipiche lavorate tradizionalmente da almeno 25 anni, sono più di 5000 sul territorio nazionale, di cui più di 200 in Sardegna.   “A questi produttori ci è sembrato naturale avvicinare i ristoratori, che ogni giorno offrono ai propri clienti alimenti di qualità ricercati sul territorio e lavorati con cura” sono queste le parole di QualityFind.    La piattaforma QualityFind si rivolge alle aziende dell’agroalimentare ed offre loro servizi per l’integrazione dei dati geografici, la trasparenza e la promozione. Per ogni impresa la georeferenziazione della piattaforma collega il produttore al disciplinare del prodotto, che indica anche la zona geografica di produzione.   Il servizio di creazione, prenotazione e gestione di tour guidati permette alle imprese produttrici di proporsi, anche in rete tra loro, e ai cittadini e turisti di andare a scoprire i loro prodotti e i territori in cui operano.   Una pagina dedicata all’azienda offre le informazioni di contatto e la descrizione dell’attività, la sezione dedicata al prodotto presenta le qualità e le lavorazioni più tipiche per ogni DOP, IGP, PAT e Presìdio.   QualityFind nasce in Sardegna e insieme alle prime aziende presenti sulla ​ Mappa​ mira a far conoscere ognuno dei produttori di eccellenze che lavorano nell’isola.
8 minutes | a month ago
Certy: la startup per l’acquisto online dell’usato
Certy: l’azienda sarda che si occupa dell’acquisto, online, di prodotti usati in totale sicurezza. Ci siamo collegati telefonicamente con uno dei soci fondatori della startup Certy. Si tratta di un’azienda italiana, nata a Cagliari, che permette di acquistare vari tipi di articoli usati online con un sistema completo che comprende controllo, pagamento e spedizione. L’idea di questa startup è nata da una truffa subita da Riccardo. Insieme ai suoi soci Antonio Masini e Emanuele Sogus, hanno avuto l’idea di capire che sarebbe servita una persona che controllasse gli oggetti per prevenire le truffe online nell’acquisto di prodotti usati. La loro politica aziendale è il riuso. Soprattutto credono che l’usato debba crescere senza truffe e deve essere utilizzato quanto il nuovo. Ad oggi hanno creato una rete con più di 3000 operatori in tutta Italia. Gli operatori controllano gli oggetti attraverso una checklist. Se è tutto apposto ritirano il prodotto, lo pagano e lo spediscono. Inoltre, effettuano molte spedizioni a livello internazionale. Persone del resto del mondo acquistano prodotti italiani usati. Proprio Certy si occupa della spedizione al di fuori dell’Italia. L’intero processo di controllo è abbastanza breve. Dipende dalla disponibilità del venditore per visitare l’articolo. Normalmente dura 30/40 minuti massimo. L’oggetto viene preparato e spedito da Certy tramite un corriere. Grazie a Certy non è possibile che si invii un prodotto sbagliato. Gli incaricati fanno foto e video che vengono mandati al compratore. Egli così può decidere se il prodotto scelto non è quello di annullare la spedizione. I loro consulenti sono semplicemente degli appassionati: fotografi, gamers, lavoratori in campo informatico ecc… Loro, infine, controllano una lista, professionale, scritta da Certy in modo da non riscontrare problemi.
10 minutes | a month ago
Startup sarde al Web Summit: Unica Radio incontra Agrenta
La startup Agrenta anche quest’anno concorre al Web Summit: ce ne parla Andrea Saba, amministratore della società Si è svolto online dal 2 al 4 dicembre di quest’ anno, il Web Summit. Un  evento annuale europeo che coinvolge la partecipazione di 11 startup sarde tra le 2500 concorrenti in totale. La manifestazione è organizzata da Sardegna ricerche con il partnerariato dell’Assessorato dell’industria della Regione Sardegna. Lo scopo è quello di esportare su scale internazionale le innovazioni prodotte dalle startup che nascono sul territorio sardo. Benchè dunque, ciascuna di esse provenga da settori molto differenti, tutte investono sul concetto di elevazione e innovazione del prodotto che espongono al mercato. Unica Radio questa mattina ha avuto l’opportunità di approfondire più da vicino in che cosa consista il progetto portato avanti dalla startup Agrenta. Lo ha fatto attraverso le parole di Andrea Saba, amministratore della società. L’impresa è attiva nel settore agroalimentare e si propone di sviluppare prodotti tecnologici e servizi innovativi per favorire competitività, sostenibilità, produzione, nel medesimo settore. Partecipa al web summit per la seconda volta ( la prima nel 2019).  Ripone fiducia nella sperimentazione e adozione di soluzioni altamente tecnologiche e rapide per favorire i processi di produzione:  al Web Summit propone la Smart Contract Farming, una piattaforma cloud- based utile a facilitare la gestione di contratti di coltivazione e coordinare la produzione e lo scambio di prodotti agricoli. Il processo di trasformazione digitale nel sistema agroalimentare,  è un aspetto innovativo del  loro progetto. Da considerarsi tale anche  la formazione di reti di conoscenza che creino un connessione tra ricerca e settore produttivo. La trasformazione digitale offre il vantaggio di migliorare la produzione, aumentare le relazioni commerciali e valorizzarle. Con lo scopo di incrementare il successo di tali relazioni e del collegamento in rete, Agrenta promuove lo sviluppo dei processi di filiera produttiva, favorendo l’aggregazione tra imprese.     
20 minutes | 4 months ago
Intervista a Nicola Spiga – presentazione XXIII Forma e Poesia nel Jazz
Ai microfoni di Unica Radio ospitiamo Nicola Spiga, direttore artistico del festival Forma e Poesia nel Jazz, per raccontare l’imminente edizione della manifestazione che quest’anno soffia sulle ventitrè candeline e si preannuncia tra gli appuntamenti musicali più importanti dell’autunno cagliaritano. L’autunno a Cagliari si apre sulle note di Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, che da mercoledì 23 a domenica 27 settembre, con un’appendice il 2 ottobre, vivrà nel capoluogo sardo la sua ventitreesima edizione. Protagonisti, anche quest’anno, nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale: ecco dunque in arrivo il giovane talento della chitarra Matteo Mancuso, il progetto “Connections” di Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani e l’omaggio di Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino alle ottanta candeline di Mina; come sempre, ci sarà tanto spazio anche per il jazz targato Sardegna, con il quartetto del sassofonista Elias Lapia, il duo chitarra-clarinetto di Alessandro Bardi e Matteo Costa, quello chitarra-tromba di Rubens Massidda e Adriano Sarais, e con le voci di Carla Giulia Striano e di Marco Cocco con i rispettivi trii. Jazz ma non solo: il calendario propone infatti anche una matinée in compagnia di Raoul Moretti e la sua arpa elettrica ed elettonica, e due sortite “fuori porta” con l’abbinamento di passeggiate e musica. spiga Naturalmente, sarà un’edizione particolare di Forma e Poesia nel Jazz, dato il momento storico che stiamo vivendo. “Perfettamente a distanza: potrebbe essere il titolo del festival quest’anno”, dichiara il direttore artistico Nicola Spiga: “oppure Tra Spazio e Tempo, dove Tempo è quello che è rimasto sospeso in tutti questi mesi di fermo a causa della pandemia che ha bloccato tutto e tutti, ma è anche quello che abbiamo speso alla ricerca di uno spazio all’aperto, come avevamo previsto, che potesse ospitare al meglio il festival rispettando le misure anticontagio. Alla fine abbiamo optato per il sicuro e comodo Auditorium del Conservatorio di Musica ‘Giovanni Pierluigi da Palestrina’, che potrà accogliere sino a duecento spettatori, e che ringraziamo per la disponibilità. Questo 2020 è un anno difficile che speriamo di superare prima possibile per far rinascere la musica e lo spettacolo dal vivo”.spiga Dopo l’anteprima di mercoledì 23 all’EXMA, con il duo del clarinettista Matteo Costa e il chitarrista Alessandro Bardi, e con il quartetto del sassofonista Elias Lapia, da oggi – giovedì 24 – a sabato 26 la rassegna pianta le tende all’Auditorium del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”. Due set in scaletta per ciascuna delle tre serate. La prima (domani, giovedì 24) vede in apertura, alle 20.30, l’Aranzolu Trio Project che riunisce sotto la sua insegna il pianista Thomas Sanna, il contrabbassista Antonio Farris e il batterista Alessandro Garau. Formazione recente nel panorama sardo del jazz, l’Aranzolu Trio Project sostituisce il duo formato dalla cantante Daniela Pes e dal pianista Mario Ganau inizialmente previsto in programma. spiga Un altro trio tiene banco nella seconda parte della serata di domani (giovedì 24): quello guidato dal chitarrista palermitano Matteo Mancuso con Stefano India al basso e Giuseppe Bruno alla batteria, una formazione nata con l’intento di fondere la potenza del rock con i colori e l’eleganza del jazz. Ventiquattro anni da compiere il prossimo novembre, Matteo Mancuso si è fatto conoscere per la sua particolare tecnica con le dita applicata alla chitarra elettrica, ricevendo apprezzamenti da specialisti dello strumento a corde del calibro di Steve Vai, Dweezil Zappa e Al Di Meola, tra gli altri. Insieme al suo trio propone dei classici della fusion e del jazz ma soprattutto composizioni originali. Forma e Poesia nel Jazz prosegue venerdì 25 all’Auditorium del Conservatorio con altri due concerti. Si comincia (sempre alle 20,30) con l’Interplay Trio di Carla Giulia Striano alla voce, Andrea Schirru alle tastiere e Francesco Oppes alla batteria; una formazione che, come suggerisce il nome, si basa sull’interazione dei musicisti e sulle loro idee estemporanee, spaziando dal jazz all’hip hop. Carla Giulia Striano, ventidue anni, inizia il suo percorso musicale all’età di cinque, dedicandosi allo studio del pianoforte e del canto. Dopo aver frequentato per tre edizioni i seminari di Nuoro Jazz, dove ha avuto modo di seguire anche le masterclass di musicisti come Dave Holland, Gil Goldstein e Joe Lovano, si è iscritta al corso di Canto Jazz al Conservatorio di Cagliari tenuto da Francesca Corrias.spiga Nel secondo set riflettori puntati su “Tre per Una”, il progetto di Danilo Rea (pianoforte), Massimo Moriconi (contrabbasso) e Alfredo Golino (batteria) dedicato agli ottant’anni (compiuti lo scorso 25 marzo) di Mina. Un progetto nato dall’affiatamento di questi tre grandi jazzisti che con “la tigre di Cremona” hanno registrato di tutto, dalle ballad jazz al rock, dalla fusion all’acustico, dalle canzoni di autori italiani e internazionali al tango. In “Tre per Una”, Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino, rileggono a modo loro canzoni appassionanti e conosciutissime del repertorio di Mina come “Non credere”, “E se domani”, “Io e te da soli”, tra le altre, interpretate in maniera inedita e diversa ogni sera.spiga La quarta giornata di Forma e Poesia nel Jazz, sabato 26, prende il via a mezzogiorno in uno dei luoghi simbolo di Cagliari, il promontorio della Sella del Diavolo, con un trekking e un concerto aperitivo del duo formato dal chitarrista Rubens Massidda e il trombettista Adriano Sarais. Poi, in serata, l’ultimo doppio appuntamento all’Auditorium del Conservatorio. Il primo set (ore 20,30) vede sul palco Marco Cocco in trio con Massimo Ferra alla chitarra e Alessandro Atzori al contrabbasso. Il cantante cagliaritano, classe 1980, presenta in chiave personale e originale un repertorio all’insegna dei brani che hanno fatto la storia dello swing e del jazz, di autori come George Gershwin, Cole Porter, Rodgers and Hart, resi popolari dalle interpretazioni di musicisti del calibro di Louis Armstrong, Nat King Cole, Frank Sinatra, Mel Tormé, Kurt Elling e altri. spiga Due grandi protagonisti del jazz italiano, Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, al centro dei riflettori nella seconda parte della serata con il progetto “Connections” affiancati da Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Marco Valeri alla batteria, impegnati in un repertorio di grande interesse e dalle forti connotazioni ritmiche, a base sia di standard che di composizioni originali. Fabrizio Bosso è considerato uno dei migliori trombettisti a livello internazionale sia per la tecnica sopraffina, sia per il feeling che caratterizza i suoi assoli, ora funambolici, ora densi di lirismo e pathos, ma sempre puntuali e ricchi di estro. Il musicista torinese è impegnato in numerose formazioni e in un’attività concertistica densissima e variegata, che contribuisce ad arricchire di nuove sfumature e nuovi spunti le sue improvvisazioni. Rosario Giuliani impressiona l’ascoltatore per la facilità con cui il sassofonista di Terracina sa trarre dal suo strumento un fraseggio fluido, a tratti vorticoso, allacciandosi con naturalezza a grandi predecessori come Julian “Cannonball” Adderley, Art Pepper e John Coltrane. Poche ore separeranno l’ultima serata all’Auditorium del Conservatorio dalla matinée di domenica 27 alle 11.30 nel parco della Basilica di San Saturnino, che ospita il concerto di Raoul Moretti con la sua arpa elettrica e elettronica. Versatile e sperimentale, il musicista italo-svizzero, ma di casa in Sardegna, ha un approccio molto originale al suo strumento che ha messo a frutto in differenti ambiti musicali – dall’avanguardia al pop-rock, dalla classica al world music – e artistici (danza, pittura, cinema, video-installazioni). Ideatore e direttore artistico del festival internazionale Arpe del Mondo, Raoul Moretti conta un’intensa attività concertistica a livello internazionale e tre album a suo nome. spiga L’ultimo impegno di Forma e Poesia nel Jazz edizione numero ventitré, venerdì 2 ottobre, porta il festival fuori Cagliari, al Nuraghe Sa Fraigada che sorge nei pressi di Monte Cresia, località nel territorio del comune di Sinnai all’interno del parco dei Sette Fratelli. In programma “Jazz on the moon”, una serata che prevede una passeggiata ecologica a cura della guida escursionistica Stefania Contini e poi un concerto al chiaro di luna con i Two of Us della cantante Carla Giulia Striano con il chitarrista Rubens Massidda. spiga Ne abbiamo parlato con il direttore artistico Nicola Spiga. Segui gli aggiornamenti su  Unica Radio.
63 minutes | 4 months ago
Cult Fiction – Episodio 3×3 – 17 settembre 2020
Mulan, L’Urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente e Assandira di Salvatore Mereu al centro della terza puntata di Cult Fiction Come di consueto si è svolto anche ieri l’appuntamento delle 20:00, con la terza puntata della terza stagione di Cult Fiction. Salvatore Uccheddu e Denise Paulis hanno tenuto compagnia per circa un’ora agli ascoltatori di Unica Radio chiacchierando sul cinema nel programma meglio del 3D. L’ospiteAbbiamo voluto inglobare l’intervista ancora fresca che Tore ha strappato al regista Salvatore Mereu all’indomani della proiezione in anteprima regionale di Assandira. Il regista, reduce anche della proiezione alla Biennale di Venezia ha raccontato le sue suggestioni dal romanzo da cui trae spunto la pellicola, le sue scelte stilistiche e l’esperienza sul set con gli attori non professionisti e il protagonista Gavino Ledda. Assandira – una scena del film La recensione a caldoQuesta volta gli speaker sono rimasti a casa sul divano, per vedere Mulan. Sulle note di titoli di coda hanno registrato per voi le loro impressioni a caldo riguardo il kolossal disponibile su Disney+. Come sarà andata? Il riassuntino for DummiesInfine la riduzione radiofonica. Giacché abbiamo strizzato l’occhio all’Oriente Tore e Denise hanno raccontato un cult di Bruce Lee del 1972: L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente. Gli speaker lo riletto a modo loro: a prova di dragone. Qui in basso trovate il podcast di questa seconda puntata. Seguite i profili Instagram e Facebook di Cult Fiction per restare aggiornati sulle notre attività. Appuntamento alla settimana prossima, sempre di giovedì, sempre alle 20:00, sempre su Unica Radio. #staytuned
11 minutes | 4 months ago
Marta Daddato, ” la giovane Rapper Romana”a Unica Radio.
Marta Daddato,  la più giovane e amata Rapper Italiana, seguitissima sui social. “Si racconta” ai microfoni di Unica Radio. Marta Daddato è la più giovane Rapper della scena italiana. E’ nata a Roma il 21 dicembre del 2002. Scopre la passione per il canto e per la musica urban all’età di soli 13 anni. Nel 2019 firma con Cantieri Sonori, pubblicando il suo primo singolo “Sto Una Bomba” scritto assieme a Marco Canigiula, autore discografico già per le cantanti Annalisa ed Emma Muscat. Nello stesso anno pubblica il suo secondo singolo “Danni” prodotto da Skywalker e sempre scritto da Marco Canigiula. A Febbraio del 2020 esce il suo terzo singolo “Queen” riscuotendo sin da subito un gran successo. E infine possiamo ricordare che nonostante la sua giovanissima età, possiede su Instagram 663 mila followers e su Tik-Tok  1,5 milioni di followers. Marta Daddato ci racconta come ha trascorso questa estate insolita rispetto alle altre. Marta Daddato descrive quest’estate molto strana a causa della mascherina e a causa del distanziamento. Però non ci nasconde che alla fine l’ha trascorsa molto bene. Ha avuto modo di trascorrere le sue vacanze in Sardegna nella zona di Calaliberotto poco  prima che scoppiasse “il casino delle discoteche”. Cosa ha spinto Marta Daddato a iniziare questo percorso ? Marta Daddato  afferma che la passione per la musica è nata all’età di 13 anni, quando frequentava le medie. Ha scoperto la musica semplicemente ascoltandola , iniziando a scrivere pensieri e quello che le passava per la testa. Successivamente ha iniziato a scrivere sulle basi e dallo scorso anno ha cominciato a lavorare con Cantieri Sonori e con Marco Canigiula.   Prendendo in esame il tuo primo singolo “Sto una Bomba” che tipo di messaggio vuoi lanciare con questa canzone?  Per Marta Daddato  il suo primo singolo “Sto una Bomba” lo si può  associare ad  un mood che ricorreva in quel periodo.   Per la cantante “Sto una Bomba” significa sto benissimo, era un modo per esprimere se stessa e un modo per far passare attraverso la canzone un mood nel quale  la gente si potesse ritrovare. “Un messaggio positivo”. Come è stato per Marta Daddato ritrovarsi improvvisamente nel mondo del successo ?  Marta Daddato afferma: “Beh sicuramente non mi ci sono trovata improvvisamente, perchè non ho avuto il periodo di boom. E’ stato un crescere graduale. Oltre ad essermi avvicinata al rap durante il periodo delle medie, ho iniziato il mio percorso sui social che è andato  in parallelo con la mia passione per la musica. Ho iniziato con la piattaforma che prima si chiamava “Musically” poi diventata Tik-Tok. Sono 5 anni che faccio video sulla piattaforma e di giorno in giorno  i followers e le persone che mi seguivano sono aumentate, sino ad arrivare ai numeri odierni”. Quanto sono fondamentali  i social per i giovani di oggi? Mi farebbe piacere conoscere il  pensiero di Marta Daddato riguardo a Tik-Tok. I social per la maggior parte dei giovani  secondo Marta Daddato  sono un punto di ritrovo dove poter condividere l’esperienza della propria vita . “Per me sono fondamentali per farmi conoscere e far vedere come sono. Ciò che mostro sui social sono sempre io, ma semplicemente dietro un’altra forma. Tik-Tok è un social molto particolare diverso da Instagram e dagli altri social nel quale puoi essere molto più creativo” ma si possono riscontrare dei lati negativi come :  “i commenti che risultano più cattivi  e aggressivi da parte delle persone. Mentre la parte positiva di questo social è che puoi essere conosciuto molto più facilmente attraverso un algoritmo che ti da la possibilità  di mandare i video nei Per Te. “Tutti i social sono basati sulla creatività e sull’essere se stessi . Quindi poi alla fine, non sono cosi cattivi”. Attualmente stai lavorando su qualche nuovo progetto ? Marta Daddato ci svela che attualmente sta lavorando sul disco di prossima uscita e sta scrivendo moltissimi pezzi. E’ un periodo nel quale si sente molto ispirata e non vede l’ora di farci sentire il tutto il prima possibile !
13 minutes | 4 months ago
Un paradiso da scoprire, vivere e conoscere
Un viaggio nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara in compagnia del dirigente e responsabile Fabrizio Atzori L’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, è un fazzoletto di territorio che si trova nel comune di Villasimius. Fino al 1862 denominato comune di Carbonara. Il nome particolare di quest’area è dovuto all’intenso sfruttamento del carbone di legna, un tempo praticato nella zona. Le sue coste sono sempre state, nei secoli passati, un’area strategica per il controllo dei traffici commerciali marittimi. Ne sono testimonianza le numerose torri d’avvistamento, presenti sin dall’epoca Medievale. Spesso venivano edificate sulle rovine di antichi villaggi nuragici. Sono presenti testimonianze che ci raccontano, il fatto che la costa sia stata sovente preda di pirati barbareschi. Tra le costruzioni ancora visibili ricordiamo la Torre di San Luigi a Serpentara, la Torre di Porto Giunco, dell‘Isola dei Cavoli, di Capo Boi e la Fortezza Vecchia. In contatto visivo fra loro, facevano parte di un sistema d’avvistamento che sorvegliava tutto il golfo di Cagliari. Nei fondali sottomarini dell’Aria Marina Protetta di Capo Carbonara, i secoli ci hanno regalato numerosi reperti archeologici di tutte le epoche, legati a dei naufragi. Fabrizio Atzori, responsabile e dirigente dell’Aria Marina Protetta di Capo Carbonara, durante la sua intervista ci ha fornito delle delucidazioni sui progetti e la gestione dell’Area Marina. Flora e fauna Gli scenari sommersi sono caratterizzati da rocce granitiche che formano pinnacoli e bastioni, avvallamenti, spaccature caratterizzati dal colore giallo delle margherite di mare o dal rosso delle gorgonie. Nei pressi dei Variglioni dell’Isola dei Cavoli è normale incontrare branchi di barracuda mediterranei e seguirli, grazie anche alla notevole trasparenza dell’acqua. All’interno dell’Area Marina Protetta sono presenti le specie ittiche tipiche dei mari della Sardegna: polpi, gamberi, saraghi, triglie, dentici, ricciole, capponi, murene, aragoste, cefali, orate, corvine. Tra i mammiferi, oltre alla frequente presenza dei Tursiopi, qualche anno fa è stato avvistato un esemplare della rarissima foca monaca. La loro presenza è una conferma ulteriore di acque incontaminate e di un habitat specifico che molte specie scelgono per la riproduzione, la crescita, il nutrimento. La Posidonia Oceanica La Posidonia (Posidonia oceanica) non è un’alga, come spesso ignorantemente si pensa. Non è un rifiuto, non è fonte di malattie e, anche se emana un odore caratteristico quando si trova depositata sulle spiagge, non produce sostanze tossiche e non è soggetta a putrefazione. La Posidonia è una pianta superiore come le piante terrestri a noi più familiari. E’ una pianta molto antica adattata a vivere sui fondali marini circa 120 milioni di anni fa: è dotata di foglie, fusto, radici, fiori e frutti. Attività consentite Nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, sono consentite le attività di sorveglianza e soccorso. E’ possibile l’ancoraggio, il diporto e l’ormeggio. E’ consentita la balneazione in tutta l’area e le attività subacquee. Sono presenti dei punti di immersione e itinerari a piedi. La gestione dell’Area Marina Protetta è affidata al solo Comune di Villasimius e si invita le persone ad utilizzare il buon senso rispettando le normative presenti per la salvaguardia del patrimonio ambientalistico.
18 minutes | 4 months ago
Luna Melis, ospite negli studi di Unica Radio
Luna Melis con grande piacere ospite, presso gli studi di Unica Radio. “Una delle più giovani rapper del panorama italiano”.     Luna Melis lo  scorso lunedì 7 dicembre è venuta a trovarci presso gli studi di Unica Radio. Ricordiamo è nata a Uta in provincia  di Cagliari e sin da piccola scopre e porta avanti la passione per la musica e per il canto. Attualmente Luna ha solo 18 anni, ma dimostra di essere consapevole di ciò che vuole.  Luna Melis e il suo percorso artistico Luna Melis  inizia il suo percorso artistico,  grazie al talent show “X Factor”. Nel 2018  ne prende parte come concorrente della squadra “Under Donna” capitanata da Manuel Agnelli. Grazie alla sua esibizione e alla notevole padronanza sul palco riesce a stregare meravigliosamente Fedez e la Maionchi. Successivamente grazie alla partecipazione al talent,  raggiunge la notorietà con il suo inedito “Los Angeles”.  Ottenendo ben oltre i 18 milioni di visualizzazioni e viene scelta nel 2019  per “X Factor” come conduttrice. Come hai trascorso l’estate anomala post lock-down? Luna Melis ci racconta che nonostante sia stato un periodo poco produttivo per via della situazione del  Covid si sta prendendo una pausa, e, afferma    – Che ogni tanto serve – .  Ha dedicato parte della sua estate al divertimento, prendendosi  cura di se stessa e ha aggiunto “facendo pulizia nella sua vita eliminando le cose che ormai non le servivano più”. “Per il momento è meglio che come artista la situazione rimanga distanziata ! In modo contrario – afferma – si  rischia di peggiorare nuovamente il tutto”. Luna Melis ci racconta come è nata la collaborazione con Kayler nel suo nuovo singolo “Baila”. Luna Melis ci racconta : “La maggior parte delle volte le cose nascono a caso”. Lei è da sempre una fan di Kayler, stava cercando assieme al suo entourage un artista con il quale collaborare, e cosi ha  pensato che il cantante Kayler potesse essere l’artista giusto e Kayler ha subito accettato. Il messaggio di questa canzone estiva, ballabilissima  è anche una storia d’amore ed è centrata sul divertimento.  Come è stato per Luna Melis trovarsi improvvisamente nel mondo del successo? Luna Melis ci svela: “Trovarsi improvvisamente nel mondo del successo è difficile da poter gestire. Bisogna imparare ad affrontare questo mondo”.  -“Bisogna cercare di essere più svegli e cercare di non  farsi abbattere da nulla”. La sua passione è nata nel momento in cui ha cantato al “forum”. In quell’ istante si è resa conto di voler vivere per la musica. La canzone alla quale è maggiormente legata la giovane cantate si chiama “Los Angeles” :    il suo primo singolo. In seguito troviamo tra le sue preferenze “Ansia 2000”  – da quello che ci dice – “la sente più sua”, dato che questa canzone tratta di argomenti  strettamente personali. Infine non poteva che mancare la canzone scritta assieme a Valerio Mazzei  “Mi Dispiace Tanto”. Luna Melis e la collaborazione con Valerio Mazzei Per Luna Melis , la canzone fatta con Valerio Mazzei ha dei legami con la sua vita privata. La possiamo ricollegare sia all’ amore che all’ amicizia. Nel corso della sua vita,  la giovane cantante afferma, che non è mai riuscita a mettere se stessa prima degli altri. Ha sempre messo gli altri prima di se stessa. La maggior parte delle volte sfortunatamente, racconta che è stata lei a star male nelle varie situazioni.  Si definisce molto buona e le persone per questo motivo, spesso le hanno sempre messo i piedi in testa; pur essendo una ragazza molto sveglia.” Perchè pur essendo un  pregio – afferma –  che la bontà si trasforma in debolezza”. Come vede il suo futuro Luna Melis? Luna Melis  prima di salutarci ci svela nel futuro di voler diventare una cantante di fama a livello internazionale, uscendo dal panorama italiano cercando di spaziare con la propria musica. Inoltre secondo l’artista bisogna sognare perchè sognare è giusto. Si definisce una persona realista, vive al presente, guarda sempre al domani godendosi il presente. “Il passato non lo puoi recuperare mentre il futuro lo puoi costruire”. Al sogno si ricollega per il semplice fatto che il sogno essendo sempre qualcosa di futuro è qualcosa che si potrà realizzare in futuro. “Quindi si – afferma –  bisogna lavorare per i sogni. Viverli giorno per giorno, sognare è gratis ! Però l’importante è non  staccare mai i piedi da  terra. Perchè più si vola in alto e più  fa male la  caduta“.
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